Con le determinazioni della riunione degli Esecutivi Nazionali Unitari del 16 giugno u.s., le OO.SS. hanno dato l’avvio ad un percorso di mobilitazione dell’intera categoria sui temi della privatizzazione del Gruppo Poste Italiane e le problematiche esistenti in PCL e Mercato Privati.
Vi alleghiamo la circolare organizzativa unitaria che riassume le prime fasi di questo percorso di mobilitazione da realizzare prima dell’imminente pausa estiva, attraverso iniziative sia a livello territoriale che nazionale.
circolare org. va unitaria.pdf
Possibile: Renzi vende gioielli per coprire incapacità
Roma, 21 giu. (askanews) – “Il governo Renzi continua a vendere i gioielli dello Stato per coprire gli ammanchi causati dalla sua incapacità di gestire i conti pubblici. Lo schema di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri messo a punto dal ministero dell’Economia, che prevede la cessione sul mercato o a investitori istituzionali di un’ulteriore quota pari al 29,7% di Poste Italiane è un gesto scellerato, anche se la partecipazione che rimarrà in mano allo Stato non potrà scendere sotto al 35 per cento”. Lo affermano i deputati di Alternativa Libera – Possibile, Marco Baldassarre, Massimo Artini, Pippo Civati, Luca Pastorino, Eleonora Bechis, Tancredi Turco, Beatrice Brignone, Samuele Segoni, Andrea Maestri e Toni Matarrelli.
“Anziché tagliare gli sprechi, Renzi continua a vendere pezzi importanti delle poche gradi imprese ancora controllate dallo Stato per far arricchire i suoi amici banchieri. Appena il Parlamento sarà investito della questione faremo di tutto per fermare questa decisione”, concludono i deputati.
POSTE, ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE: “PRONTO DPCM PER CESSIONE DEL 29,7%. RENZI VENDE GIOIELLI PER COPRIRE LA SUA INCAPACITÀ”
Il governo Renzi continua a vendere i gioielli dello Stato per coprire gli ammanchi causati dalla sua incapacità di gestire i conti pubblici. Lo schema di DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) messo a punto dal Ministero dell’Economia, che prevede la cessione sul mercato o a investitori istituzionali di un’ulteriore quota pari al 29,7% di Poste Italiane è un gesto scellerato, anche se la partecipazione che rimarrà in mano allo Stato non potrà scendere sotto al 35%.
Anziché tagliare gli sprechi, Renzi continua a vendere pezzi importanti delle poche grandi imprese ancora controllate dallo Stato per far arricchire i suoi amici banchieri.
Appena il Parlamento sarà investito della questione faremo di tutto per fermare questa decisione”.
Lo affermano i deputati di Alternativa Libera-Possibile: Marco Baldassarre, Massimo Artini, Pippo Civati, Luca Pastorino, Eleonora Bechis, Tancredi Turco, Beatrice Brignone, Samuele Segoni, Andrea Maestri e Toni Matarrelli.