RINNOVO PDR POSTE
Si è svolta oggi in Azienda la prevista riunione per il rinnovo dell’accordo sul Premio di Risultato; nei giorni scorsi avevamo informato Poste della volontà comune di tutte le OO.SS. di sottoscrivere un accordo-ponte per l’anno in corso (in luogo del consueto triennio) in considerazione del fatto che il modello organizzativo – cui sono legati anche gli obiettivi gestionali e di qualità – di gran parte dell’Azienda (PCL) è ancora tutto da definire.
In apertura della riunione Poste ha comunicato di accettare la possibilità di sottoscrivere un accordo efficacie per il solo 2015 ma ha, di fatto, legato tale sottoscrizione alla preventiva definizione di una intesa sulla riorganizzazione dei servizi postali; inoltre ha proposto di individuare come soglia di accesso per il pagamento del Premio per il 60% l’Ebit di Gruppo come per lo scorso anno e per il 40% alcuni obiettivi legati alla effettiva implementazione della futura riorganizzazione in ambito PCL ed a quella della riorganizzazione in ambito MP appena sottoscritta.
Su questa proposta, che ha trovato consenso al momento solo da parte di una O.S., abbiamo espresso alcune perplessità, legate sia all’incertezza dell’esito della trattativa PCL sia all’opportunità di legare l’erogazione di una parte così rilevante del Premio alla pratica implementazione di accordi sottoscritti, implementazione che come spesso è accaduto in passato può subire ritardi non dovuti alla volontà delle Parti.
La riunione è stata aggiornata.
RIUNIONE IN AZIENDA DEL 24-6 SU RIORGANIZZAZIONE PCL
Abbiamo affermato che il ritiro da parte aziendale della proposta di procedere nel 2015 a tagli di zona derivanti dall’adeguamento ai volumi dell’anno 2014 a parità di organizzazione consente di riprendere il confronto precedentemente interrotto.
Noi condividiamo l’obiettivo di rendere efficace ed efficiente la rete ma riteniamo che nella presentazione aziendali ci siano pezzi condivisibili, pezzi su cui si può discutere e pezzi sui quali non c’è minimamente condivisione.
Riteniamo però che ci siano alcune condizioni che possono facilitare il confronto prima fra tutte un impegno aziendale a risolvere le varie criticità esistenti sul territorio, molte legate ad un numero insufficiente di CTD, che hanno portato all’apertura di conflitti tuttora irrisolti e la cui risoluzione servirebbe senz’altro a migliorare il clima del confronto.
Abbiamo altresì chiesto di poter proseguire il confronto, analogamente a quanto fatto in passato, con una delegazione allargata a nostri dirigenti dal territorio.
Abbiamo inoltre ribadito che l’eventuale accordo dovrà avere elementi di esigibilità certa delle contropartite richieste da parte sindacale, atteso che nei precedenti accordi l’azienda è stata assolutamente alacre nel portare a casa i pezzi che le interessavano mentre è stata molto meno solerte rispetto agli impegni presi (copertura scorta, mezzi adeguati, CTD ecc)
Abbiamo affermato che, come nel passato, noi siamo interessati ad un accordo che contenga tutti gli elementi dell’organizzazione del lavoro e dei processi e non soltanto le ricadute sul personale.
Abbiamo affermato che per molte parti della illustrazione sono stati presentati i titoli mentre occorre, nel prosieguo del confronto, entrare nel dettaglio dei vari argomenti per potere effettivamente misurare le distanze fra posizioni aziendali e posizioni sindacali.
Ovviamente molti degli interventi di modifica del modello organizzativo si basano sul presupposto del cambiamento delle norme che regolano il servizio secondo le indicazioni della legge di stabilità che aspettano però il via libera dell’AGCOM, che dovrebbe decidere in merito nella prossima riunione.
Sostanzialmente i modelli di recapito diventerebbero tre: aree metropolitane, aree extraurbane non regolate e capoluoghi di provincia ed aree extraurbane regolate.
Nella prima avremmo una doppia rete quotidiana, con aumento delle percorrenze, nella seconda avremmo una rete a giorni alterni per il prodotto maggiore di J+1 Ed una linea plus che si alternerebbe per la consegna del prodotto J+1, infine nella terza avremmo i giorni alterni “puri”, in queste ultime due tipologie ci sarebbe una diminuzione del chilometraggio zone.
Abbiamo affermato che la modifica del numero di zone (ipotizzato nell’esempio da 5 zone a 6 sub zone nelle aree extra urbane) non può essere predeterminato ma deve essere il prodotto di un nuovo calcolo di zone che tenga conto dei volumi di corrispondenza aggiornati utilizzando l’indice di frequenza del singolo centro e non di quello nazionale per evitare tagli lineari che in passato hanno determinato sperequazioni.
Abbiamo altresì sottolineato che vanno concordati nuovi parametri per la misura del lavoro riferito a pacchi ed atti Equitalia perché non condividiamo quelli che precedentemente l’Azienda ci ha rappresentato.
Vanno altresì concordati i parametri di costituzione delle linee plus e confermati quelli delle linee mercato.
Abbiamo contestato il basket di turni che ci è stato presentato (specie l’istituzione del turno notturno nei CD per gli ALI, atteso che il progetto parla di arretramento della fase di smistamento verso gli stabilimenti), affermando che va presentato, da parte aziendale, un confronto con quelli esistenti andando a definire gli opportuni spazi di contrattazione territoriale.
Va definito con chiarezza quali sono i tempi di attuazione delle varie fasi, e capire in quale momento si andrà a parlare del problema principe: quello delle eccedenze/esuberi, sarà inoltre necessario che l’eventuale accordo tenga conto di fasi temporali successive di confronto perché non si può fare oggi un accordo che vedrà poi applicazioni da qui al 2019.
Abbiamo affermato che ci si dovrà confrontare con accuratezza per capire se l’intervento sulla rete industriale è coerente con l’organizzazione dei trasporti.
Abbiamo registrato una distanza abissale sulle nuove regole gestionali indicate dall’Azienda, soprattutto con riferimento alla titolarità di zona.
Viene in maniera sibillina indicato un intervento sulle scorte senza definirne i confini.
In buona sostanza abbiamo affermato la nostra disponibilità a proseguire il confronto ma abbiamo ribadito la nostra indisponibilità a concordare su un insieme di regole che non ci convince e soprattutto intendiamo avere ben chiaro quali saranno le ricadute sul personale e quali saranno gli strumenti per gestire gli effetti degli interventi di riorganizzazione.
Un avvio di trattativa quindi ancora aperto e dagli esiti incerti.
Vi terremo informati sul prosieguo del confronto.
Cordiali saluti
MARIO PETITTO