Lettera alle Istituzioni. Privatizzazione Poste Italiane S.p.a. Quale Futuro per i Lavoratori?

29 Luglio 2016
Al Presidente della Regione Lazio
On.le Nicola Zingaretti
Al Presidente della Provincia di Roma
On.le Mauro Alessandri
Al Sindaco di Roma
On.le Virginia Raggi
Al Prefetto di Roma
Dott.ssa Paola Basilone
Al Tavolo istituzionale Socio – Economico – Occupazionale
della Provincia di Roma
Al Prefetto di Rieti
Dott. Valter Crudo
Alla Conferenza Permanente di Rieti
Al Presidente Gruppo MOVIMENTO 5 STELLE Ferrara Paolo
Al Presidente Gruppo PARTITO DEMOCRATICO Di Biase Michela
Al Presidente Gruppo FRATELLI D’ITALIA Ghera Fabrizio
Al Presidente Gruppo ALFIO MARCHINI Onorato
Alessandro
Al Presidente Gruppo #ROMA TORNA ROMA Celli Svetlana
Al Presidente Gruppo CON GIORGIA MELONI Meloni Giorgia
Al Presidente Gruppo FORZA ITALIA Bordoni Davide
Al Presidente Gruppo SINISTRA X ROMA Fassina Stefano
Al Presidente Gruppo GRUPPO MISTO Cozzoli Poli Ignazio

  

IL PIANO INDUSTRIALE DI POSTE ITALIANE

Il 15 dicembre il cda di Poste ha approvato il piano industriale e strategico 2015-2020: 3 miliardi di investimenti in 5 anni, 30 miliardi di fatturato nel 2020. Tre aree strategiche: logistica e servizi postali, pagamenti e transazioni, risparmio e assicurazioni. Previste 8mila assunzioni e la riqualificazione di 7mila persone.

Nello stesso piano si prevedono, inoltre, 3 miliardi di investimenti in infrastrutture e piattaforme digitali per l’innovazione dell’offerta, di cui 500 milioni per la riqualificazione e la sicurezza degli uffici postali. Il progetto prevede, tra l’altro, una forte crescita nella logistica pacchi; lo sviluppo della piattaforma dei pagamenti digitali, da 20 a 30 milioni di carte di pagamento; una raccolta del risparmio in crescita in Italia, da 420 a più di 500 miliardi di euro.

Le dichiarazioni dell’ad di Poste Italiane Caio, nel corso dell’audizione alla Commissione Lavori Pubblici del Senato, descrivono un’Azienda ed un Piano Industriale a noi sconosciuti. La capillarità della rete degli uffici postali resiste, solo in parte, per la ferma opposizione delle Organizzazioni Sindacali, dei Sindaci e dei Tar che hanno sonoramente bocciato e contrastato il programma di chiusura di centinaia di uffici nelle aree rurali del Paese. Il recapito a giorni alterni è in crisi, prodotto di un management inefficiente e presuntuoso, gli investimenti in tecnologia per il settore postale sono solo annunciati. La rete logistica di Poste Italiane è ormai prossima al collasso, incapace di garantire standard di qualità accettabili per i cittadini. Servono meno annunci e più concretezza.

Anche le dichiarazioni del ministro Padoan, destano preoccupazione, quando afferma contro ogni evidenza, che la privatizzazione di Poste ne ha migliorato l’efficienza e aumentato gli investimenti. L’ulteriore privatizzazione di Poste Italiane non porterà benefici economici al bilancio dello Stato e non garantirà, in futuro, l’unicità aziendale, né efficienza e socialità dei servizi, né garanzie occupazionali.

 

IL CASO ROMA CAPITALE E RIETI

La nostra area di competenza si estende da Nettuno a Civitavecchia (124 km) e da Ostia a Subiaco (104 km). Nel complesso, Roma Capitale e Rieti contato 6 filiali, 200 uffici Postali, 80 Punti di Recapito, 1 AL (Area Logistica che comprende Lazio, Abruzzo e Molise, Sardegna) e 2 RAM (Recapito Area Manager).

A questo si aggiunge:

– il peso delle Aree Centrali (circa 7.000 persone che lavorano a Viale Europa);

– il CMP di Fiumicino Aeroporto, dove lavorano 1.100 persone;

– i Centri di Supporto Logistica di Portonaccio e Affile, dove lavorano 250 persone;

– le società del Gruppo, che contano 1.000 unità di personale (Poste.com, Poste Mobile, Poste Vita, Poste Assicura, Poste Tributi, Poste a Pomezia con 100 addetti e 100 amministrativi, ecc.).

Tra Roma e Rieti rappresentiamo 15.000 persone che, in questo momento, corrono il rischio di poter essere dichiarati esuberi e incorrere nella riduzione di personale.

Chiediamo alle Istituzioni Regionali, Provinciali e Comunali di intervenire presso il Governo nell’interesse della comunità locale e dei cittadini, per garantire i lavoratori e le lavoratrici di Poste Italiane e per garantire loro la necessaria partecipazione ai processi in atto.

La battaglia sulla privatizzazione passa attraverso un confronto pubblico sul tema delle privatizzazioni e sul futuro dei nostri lavoratori e lavoratrici.

In questo possiamo far valere la nostra affidabilità, la nostra competenza e la nostra forza, al servizio del Paese e dell’Azienda, che difendiamo e sosteniamo, contro i nemici di sempre.

 

La Segreteria di SLP Cisl Roma Capitale e Rieti

Lettera Privatizzazione.pdf

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