Lettera di Natale 2015 Riccardo Barbati.pdf
Ogni mattina abbiamo un’occasione per cambiare.
Carissimi,
l’anno scorso aprivamo la nostra lettera di Natale con una frase: “non ci sono più problemi così lontani da poterli ignorare, perché il nostro mondo coincide con tutto il mondo.”
E’ sempre più vero. L’insidia del terrorismo, le migrazioni epocali, le tentazioni di chiudersi nella nostra cittadella dorata lasciando fuori gli altri. Nuove povertà che si aggiungono allo sterminato elenco delle vecchie povertà, in un mondo che sembra perfetto se si guarda solo la pubblicità, mentre i telegiornali parlano un’altra lingua e raccontano di furberie colossali, di maleodoranti inciuci, di violenze sulle donne e di violazioni della buonafede dei cittadini.
Noi abbiamo fatto il nostro. Abbiamo rigettato accordi malevoli e abbiamo imposto un criterio: quello di rispettare innanzitutto le persone, alla faccia dei soldatini che vogliono le Poste Italiane come una caserma. Abbiamo accettato di misurarci con innovazioni giuste e abbiamo respinto al mittente le provocazioni ingiuste. Abbiamo ottenuto dei miglioramenti delle infrastrutture e abbiamo denunciato gli sprechi ingiustificati, ultimo (forse) il frastuono sull’inaugurazione di San Silvestro alla Piramide.
Tutto questo lo abbiamo elaborato, studiato, realizzato seguendo solo il nostro principio guida: fai ciò che puoi, con ciò che hai, lì dove sei.
Ognuno di noi sa che ciò che facciamo ogni giorno produce ricchezza. Per le nostre famiglie, per i pensionati, per le persone che intorno a Poste Italiane si raccolgono per avere servizi, ma anche passione, esperienza e identità.
Ognuno di noi sa che ciò che facciamo ogni giorno produce benessere e lavoro. Potrebbe produrne di più, se solo avessimo un management capace di lavorare nell’interesse di tutti, anziché concentrarsi sui suoi privilegi, o nascondere le proprie magagne ed incapacità.
Ognuno di noi sa che noi potremmo essere un esempio positivo, partecipando alla gestione dell’azienda, per rendere più avanzate le relazioni industriali e più competitive le nostre imprese.
Ma c’è sempre qualcuno che ha paura del protagonismo di questo sindacato e risponde sempre “no” quando c’è da cambiare le regole del gioco.
Le persone che hanno paura non guardano lontano. Noi sì.
Il nostro compito è sempre quello di garantire il presente e il futuro dei lavoratori delle Poste. Un popolo che si è conquistato il diritto di parola e di accesso ai luoghi in cui si decide sulle scelte di politica industriale.
Le Poste Italiane siamo noi, con più della metà degli iscritti al sindacato.
Le Poste Italiane siamo noi, con le nostre idee e la nostra esperienza.
Le Poste Italiane siamo noi, non le povere comparse degli spot televisivi, pronte a scomparire appena raggiunto il passaggio della quotazione di Borsa.
Ancora Auguri di un Santo Natale a nome della Segreteria Slp Cisl Roma Capitale e Rieti.
Che il nuovo anno ci ritrovi insieme a discutere e lottare come abbiamo sempre fatto.
E quando le nostre gambe saranno stanche, continueremo a camminare con il cuore.
Il Segretario Generale Slp-Cisl Roma Capitale e Rieti
Riccardo Barbati