Intervento di Cataldo Grosso al VI congresso Slp dei quadri di Roma

2 Febbraio 2013

Cari Amiche e Amici,

SLP CISL è capace di progettare i futuri scenari del settore e di realizzare iniziative utili a dare certezza del futuro. Questo non è uno slogan, ma una convinzione che mi deriva dall’aver riletto i documenti prodotti in questa stagione congressuale.

E lo dico per avviare il mio intervento in cui parlerò di welfare aziendale e, in particolare, di assistenza sanitaria integrativa. Credo sia importante lavorare su questo tema perché la fase economica che stiamo vivendo, con più di 1/3 delle famiglie a rischio povertà, ce lo impone.

Come ha sottolineato il segretario generale CISL Raffaele Bonanni nella relazione di apertura al congresso confederale: “Oggi investiamo troppo in benefici monetari e poco in servizi, diversamente da tutti i Paesi europei. Le famiglie devono esser sostenute in termini di servizi sociosanitari e di conciliazione con il lavoro…” e conclude dicendo che “Questa sarà la nuova frontiera, anche per il sindacato”.

Questa considerazione appartiene anche alla nostra Federazione ed in particolare al coordinatore nazionale dei Quadri, Lorenzo Galbiati, che ha sempre mostrato sensibilità e apertura su questi argomenti.

Sono vivi nella mia memoria i numerosi interventi del Segretario Territoriale di Roma, Riccardo Barbati sulla necessità di rilanciare il CRAL e di ricostruire i nuovi strumenti attivi dello stare bene insieme.

L’ASSISTENZA SANITARIA E’ NELLA NOSTRA AGENDA

Di assistenza sanitaria se ne era già  discusso in occasione del CCNL del 2007, in prima battuta per i quadri.

Anche di fronte alle difficoltà di dialogo con l’Azienda e con le altre organizzazioni sindacali, questo tema è rimasto vivo nella nostra agenda politica, a tutti i livelli della Federazione. È stato uno degli argomenti di attualità nei lavori della Commissione Politiche Sociali del VI Congresso Nazionale SLP (9-11 maggio 2013), tanto che nel Documento finale viene rivendicata la necessità di “nuove iniziative in tema di welfare aziendale” in abbinamento anche al CRAL che deve “diventare uno strumento di sostegno sociale ai lavoratori postali ed alle loro famiglie”.

Per questo oggi voglio ribadire la vocazione solidaristica e di mutuo soccorso del sindacato. Spingere Poste Italiane ad allocare una quota considerevole di risorse verso le Politiche Sociali e verso quei benefit idonei a migliorare le condizioni di benessere del lavoratore, è diventato una necessità impellente sia per colmare i ritardi accumulati rispetto ad altre categorie, sia per ridurre i margini di discrezionalità nei sistemi di retribuzione sinora adottati.

 

ANDIAMO INCONTRO AI LAVORATORI

Tra gli strumenti di Welfare quello che ottiene il maggior consenso dei lavoratori è l’assistenza sanitaria integrativa. Infatti “benessere” significa innanzitutto essere in buone condizioni fisiche. 

NON SI PUO’ PIU’ RIMANDARE

La lunga crisi economica ha intaccato i consumi delle famiglie anche nelle spese sanitarie: il 27% degli italiani ha dovuto rinunciare a cure mediche per l’impossibilità di sostenerle dal punto di vista finanziario.

UN VANTAGGIO PER TUTTI GLI ATTORI COINVOLTI

Analizzando questo dato è evidente che l’assistenza sanitaria integrativa assicura vantaggi a tutti gli attori coinvolti nella contrattazione collettiva e per lo Stato. E’ quasi scontato spiegare il perché:

1. IL GRUPPO POSTE ITALIANE con pochi euro annui defiscalizzati (almeno 150 €), fidelizza i propri dipendenti e ottiene aumenti di produttività (ormai certificati da diversi studi tra cui l’università Alma Mater di Bologna Ma soprattutto questo permetterebbe al Gruppo anche di attivare utili sinergie creare nuovi business correlati alle attività finanziario-assicurative ed accedere a bandi di finanziamento regionale (ad es. in Lombardia e Liguria).

2. I DIPENDENTI DI POSTE possono avere A COSTI SOSTENIBILI, UNA COPERTURA PER LE SPESE MEDICHE IMPORTANTI E INDIFFERIBILI.

3. la Pubblica Amministrazione può integrare l’insieme delle prestazioni e razionalizzare la spesa sanitaria del Servizio Nazionale.

 QUALE SISTEMA CREARE

Nel come farlo, non abbiamo grandi difficoltà. Si tratta solo di copiare esperienze già esistenti e funzionanti (CASPIE, ASSILT, CASAGIT, Fondo EST, le coperture di Unisalute/Vanbreda).

Mi preme segnalare, inoltre, che dobbiamo PENSARE ANCHE A FORME DI WELFARE AZIENDALE SPECIFICHE PER ESEMPIO INIZIANDO CON I QUADRI E DI GENERE, dato  che gran parte degli oneri familiari continuano a gravare sulle donne. Questo dovrà esser oggetto di discussione nelle sedi più opportune, penso al Comitato Pari Opportunità, che deve tornare operativo al cento per cento.

Per realizzare tutto questo, potremmo anche supportare le iniziative progettuali connesse al Welfare Aziendale, in sviluppo presso Bancoposta. Ciò perché tale Divisione aziendale si sta ritagliando un ruolo di “incubatore o facilitatore” nel settore dei servizi alle Famiglie, partendo dall’esperienza Welfare Card.

.  Alcuni servizi previsti in quest’ultima collaborazione potrebbero essere utili anche a chi lavora in Poste Italiane e alla sua famiglia. Si abbina, così, la crescita dei ricavi aziendali, alle iniziative di carattere sociale e nuova occupazione.

E’ arrivato il momento di AGGIORNARE LE TUTELE e con l’occasione gettare le basi per la costituzione un WELFARE AZIENDALE su MISURA.

SLP CISL, inoltre, ha già mostrato di avere le capacità di fare sintesi tra i bisogni dei propri iscritti ed è quindi l’interlocutore storicamente giusto per dare una priorità agli interventi in ambito sociale. Si evita così la dispersione delle risorse economiche che hanno reso inutili, passate iniziative di Welfare.

Il nostro sindacato sa trovare le soluzioni, anche ad eventuali obiezioni circa l’onerosità del copertura sanitaria. Lo ha dimostrato il buon esito della vicenda sul Premio di Risultato e dell’ anticipazione sul rinnovo del CCNL.

Sono quindi ottimista, questo non è un sogno ma è solo una visione di futuro.

Perché SLP CISL ha reso possibili intuizioni, divenute concrete tutele e vantaggi per la nostra categoria!

Ed io nel mio piccolo mi impegnerò per farlo diventare una realtà.

“I sogni non sempre si realizzano. Ma non perché siano troppo grandi o impossibili. Perché noi smettiamo di crederci”. – Martin Luther King

 

Grazie

Cataldo Grosso