Perplessità in Materia di Mifid 2

7 Gennaio 2018

 

Negli ultimi mesi banche e gestori si sono affannati per prepararsi all’avvento della Mifid II. Eppure, riferisce l’agenzia di notizie finanziarie Bloomberg, rischia più di fare danni che apportare benefici al settore finanziario. Tesa a rendere i mercati più equi e trasparenti, l’ultima versione della direttiva Ue che disciplina i mercati degli strumenti finanziari avrà pesanti ripercussioni perché la Direttiva apporta una profonda revisione alla disciplina della negoziazione e distribuzione di titoli, ma le vere criticità non sono state rimosse nonostante gli obiettivi fossero la tutela dei risparmiatori e la trasparenza. È l’ennesima occasione persa. Così rischiamo altre crisi. Di fatto, la riforma, cosi come strutturata dai legislatori, non impedisce che sui dipendenti possano essere esercitate indebite pressioni commerciali e scarica sul dorso d’asino degli operatori e Consulenti le responsabilità; Ancora una volta non si e voluto ledere qualche piccolo privilegio di qualche vecchio asset italiano preferendo il ‘ capro espiatorio’ alla vera certezza che sarebbe stata la regolamentazione dei mercati finanziari tramite uno strumento unico, recepito all’interno della Consob, come ad esempio l unicità del questionario di adeguata verifica. A specifica dei chiarimenti, riportiamo le dichiarazioni fatte alle agenzie di stampa dalla Segreteria Nazionale della CISL Federazioni Bancari, che sicuramente un po’ di mercato economico bancario assicurativo ne mastica.                      

Fa sapere il segretario generale dei Bancari Giulio Romani: “Per rendere efficace la tutela dei risparmiatori serve prima di tutto istituire una centrale Mifid in Consob, con un unico questionario valido per tutte le banche. Ogni cittadino verrebbe così censito per la sua propensione al rischio una sola volta e ogni innalzamento o anomalia del profilo sarebbero sottoposti a verifica. Con una simile previsione l’allarme sarebbe scattato subito nelle quattro banche risolte e nelle ex popolari venete”.

“La Consob – prosegue Romani – va resa responsabile anche della valutazione della rischiosità dei prodotti finanziari. Se l’intermediario resta libero di attribuire il proprio rating sarà difficile evitare che vengano nuovamente destinate alla vendita come poco rischiose le obbligazioni junior di banche in crisi. Così pure, non va più consentita una finestra temporale stretta per collocare l’intero stock, perché questa possibilità è palesemente in contrasto con l’obbligo di non sollecitare l’acquisto ai clienti”.

“Infine – conclude Romani – si deve porre fine all’odiosa pratica attraverso la quale i dipendenti prima sono vessati e costretti alle vendite e poi vengono accusati di aver operato in modo sleale nei confronti della clientela. Per questo occorre permettere la presenza di esperti in rappresentanza dei lavoratori e delle istituzioni negli organi di compliance evitando il rischio che i controlli siano totalmente subordinati alle volontà aziendali, così com’è necessario obbligare le banche a mettere a disposizione dei clienti una solida formazione per l’educazione finanziaria”.                      

Su la questione della formazione da destinare, diciamo noi SLP, per ritornare all’interno di poste, al cliente, abbiamo messo nell’articolo sia le slide di come ha recepito l operatività poste italiane, ma soprattutto, l accordo intesa firmato con le segreterie nazionali dei sindacati postali                      

Ovviamente le nostre sedi sindacali sono le strutture deputate a maggiori spiegazioni dell‘accordo sottoscritto, questo anche per evitare il proliferare d’interpretazioni a volte strumentali ma più volte analfabeti della disciplina sindacale che purtroppo, vuoi per difficoltà aziendali di usurate relazioni industriali, vuoi per la novità al mondo del lavoro delle giovanissime generazioni assunte, intelligentissime ma esperienza di lotta di diritti quasi zero (sigh)                      

Che potrebbero verificarsi. Inutile aggiungere che sarebbe meraviglioso per questi giovani scrollarsi di dosso il mero aziendalismo inutile e imparare a difendere per prima cosa i propri diritti e poi perché no, anche quelli degli altri.

Francesco Ambrosio per SLP Roma Capitale e Rieti

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