INCONTRO PCL: Aree Metropolitane

11 Marzo 2016

INCONTRO PCL  AREE METROPOLITANE

Si è svolto ieri un incontro in azienda riguardante il confronto in atto sulla riorganizzazione  di PCL; il tema dell’incontro è stato l’organizzazione delle aree metropolitane.

L’illustrazione aziendale (le cui slides vi alleghiamo) ha ricalcato in larga parte  la precedente illustrazione di novembre 2015 per quel che riguarda il modello metropolitano, mentre ha completamente omesso tutta la parte riguardante l’identificazione delle aree metropolitane, il loro numero, la loro estensione ed i parametri per la loro identificazione.

L’azienda ci ha informati che ai sensi dell’art. 70 CCNL 14 aprile 2011, le informazioni delle slides allegate assumono il carattere della riservatezza e, conseguentemente, sono vietate la diffusione e la pubblicazione delle stesse.

Nel nostro intervento abbiamo ricordato appunto i problemi posti al tavolo nell’incontro di novembre  sulle  aree metropolitane  per quel che riguarda la loro identificazione, poi siamo intervenuti nel merito del modello proposto che a nostro parere comporta tutta una serie di genericità che possono creare forti criticità nell’applicazione dello stesso.

Le zone universali sono identificate  usando tre tipologie di parametri: quelli legati al percorso, quelli legati alla corrispondenza non a firma e quelli legati alla corrispondenza a firma.

L’eliminazione di una delle tre gambe (la corrispondenza a firma) potrebbe portare ad un disequilibrio del sistema di calcolo che potrebbe determinare scompensi nella identificazione delle nuove zone.

La linea plus metropolitana (LPM) sembra non avere un percorso fisso e neanche un’area di riferimento fissa, questo può determinare un caos organizzativo nella fase di ripartizione ed assegnazione della gita quotidiana al portalettere LPM, inoltre tutti i riferimenti fatti sull’elasticità della prestazione e della varietà di strumenti che si vogliono utilizzare (orario multiperiodale, orario spezzato, banca ore) non  identificano un preciso modello organizzativo e si ha  l’impressione che si vogliano immettere strumenti nuovi senza avere un preciso piano di utilizzo, altro elemento che può determinare confusione organizzativa.

Si fa il paragone con altri  competitor che mettono a disposizione del cliente modelli diversificati e multipli di consegna, con spostamenti di indirizzo, ripetizione del tentativo di consegna, appuntamenti per la consegna con il cliente, ciò determina una domanda: si intende far svolgere queste tipologie di consegna anche ai nostri portalettere LPM?  Se così è non vi è dubbio che va completamente ridisegnato il carico di lavoro individuale in coerenza con i nuovi servizi che si intendono mettere a disposizione della clientela.

Non è neanche chiaro se ci sono elementi di sovrapposizione fra il lavoro delle zone universali e quelle della LPM, soprattutto in caso di mancanza di addetti e non disponibilità di scorta.

Insomma a nostro parere il confronto deve svolgersi su un livello di dettaglio molto più approfondito di quello di ieri.

Il confronto  proseguirà il giorno 23 marzo.

Vi terremo informati sul prosieguo della trattativa.

Cordiali saluti

MARIO PETITTO

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